My kind of Sunday.

fiorellini

Currently listening to Tee shirt

Io amo la domenica. Ho le mie abitudini, i miei tempi, i miei momenti, e la domenica è piena di tutto questo. Inoltre la canzone che ho postato qui in alto (vi basta cliccare su “tee shirt”) è diventata il mio nuovo mantra. La ascolto ripetutamente da giorni e non me ne stanco mai. Il suo ritmo ha scandito il ritmo di questa piacevole giornata soleggiata che porta via con sé tutti i mali della settimana, li affoga nell’odore del pranzo, nell’aroma del caffè a fine pasto, nella sveglia che riposa beata senza l’ordine di suonare.
Il tempo rallenta, si dilata e si moltiplica come bolle di sapone colorate e ogni ozio, ogni mancanza di attività è giustificata da questa bella parola, domenica.
Ho finito “Il velo dipinto” ed è stato uno di quei pochi libri che mi ha lasciato un sapore strano in bocca. Non è uno di quelli che odi o ami, è uno di quelli che non sai dove sta andando, e per questo lo leggi divorando periodi, punti e virgole. A trenta pagine dalla fine ti rendi conto che forse la fine sarà una non fine. Non saprei spiegarvelo, ma nel complesso lo rileggerei. Sullo sfondo una meravigliosa Cina fatta di colori iridescenti, risaie e, purtroppo, colera. Un amore che non è amore che porta ad un adulterio che si rivelerà sterile di fatti, ma avvolto da parole di zucchero. Uno zucchero che fa solo male ai denti e ti lascia la gola riarsa.
Ho imparato ad amare dei personaggi e ad odiarne altri, qualcuno l’ho capito fino in fondo, ho compatito il suo dolore, qualcun altro l’ho lasciato alla penna dell’autore, del tutto indifferente alle sue sorti.
Ritornando a me. Questa domenica mi tinge i pensieri di fresco, di pulito, li colora di una risata infantile, quella delle bambine che giocano nel terrazzo accanto al mio. E loro urlano, scappano, si prendono, si bagnano. E la vita è tutta lì, nel profumo di un fiore che si fa sempre più bello, nel gatto da rincorrere, nell’altalena che cede al movimento delle loro gambe che l’accompagnano. E dovrebbe ancora essere così. E invece sembra tutto più complicato, più importante, di più, di più. Stupidi noi, poveri noi.

Ma oggi è domenica, tutto è concesso, anche andare a raccoglier fiori e far finta di non avere ventun anni, non avere un’età, non avere nulla, solo una bella anima senza tempo e senza nome.

7 commenti

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7 risposte a “My kind of Sunday.

  1. Parole che sono aria buona da respirare e profumi dolci, leggeri. Parole che sono erba soffice sulla quale stendersi e nuvole da guardare scorrere, lievi. Come il tempo, che hai rallentato. Grazie.

  2. Ho respirato aria buona in questo post, mi hai regalato tanta freschezza.
    Bello immaginarti così 😉
    un abbraccio
    Affy

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